Elaborazione E444-056 sulla base del kit Mussinatto-Vozza

 

Visione generale

 

Questa elaborazione permette di avere il modello della E444-056 o E444-057 shunt-chopper, prima macchina FS ad avere montate a bordo apparecchiature elettroniche.

 Nel kit sono presenti tutti i particolari per elaborare tale gruppo di macchine e in più vi sono i pezzi che consentono di rendere più fedele il modello di partenza, Lima od Hornby.

 Sono appunto partito da una 444 Hornby codice HR 2009 che avevo in casa (tra poco sarà disponibile l’altro articolo HR 2187 di tartaruga con modanature), in quanto è l’unica macchina fin’ora riprodotta ad avere la sottile modanatura sulla fiancata.

 Il lavoro più impegnativo è quello di adattare il nuovo sfogatoio, in metallo bianco, al posto del vecchio e preparare la base d’appoggio per i due reostati sul tetto.

Vi sono poi da spostare le quattro prese d’aria ad orecchia sul lato destro del modello in quanto più o meno al loro posto andrà  inserita una griglia in fotoincisione d’acciaio.

 Per quanto riguarda la mia elaborazione ho sverniciato completamente la cassa, approfittandone così per eliminare alcuni difetti di stampo presenti sul mio modello Hornby; (ho sverniciato tutto il modello anche per evitare di avere la pezza di colore nelle zone soggette all’ intervento dato che tale zona è abbastanza grande. Nulla vieta comunque di rimascherare e riverniciare solo il colore grigio…

Le guide presenti sul tetto vanno accorciate dall’estremità di circa 17 mm, la rimanente parte di tetto curva va spianata in modo da accogliere la fotoincisione della base del reostato (quella con i 4 fori) che dovrà avere le alette piegate verso il basso.

Fatto questo si possono montare gli isolatori che vanno ridotti a due anellini, spianandogli la cima dove appoggerà il supporto del reostato. Si chiuderà infine il tutto con la fotoincisione riproducente il tettino corredato con la sua griglietta che va incollata o saldata al di sopra.

 

Si passa quindi ad adattare il nuovo sfogatoio che va inserito al centro della cassa ( mi sono aiutato tenendo a riferimento le estremità delle portelle sul lato sinistro della cassa). Anche la fusione dello sfogatoio va adattata all’interno in modo da entrare nelle rimanenti guide.

Buco sfogatoio

Terminata questa operazione bisogna eliminare le 4 prese d’ aria sul lato destro del modello ed incollare, nella posizione indicata nella foto, la griglietta in fotoincisione.

Si passa poi ad incollare nella nuova posizione le 2 prese ad orecchia all’estremità sotto al finestrino tondo mentre le altre 2 vanno incollate sulla fotoincisione rettangolare del pannellino chiodato.

La macchina sta prendendo forma e si può passare ora ai carrelli ed al sottocassa; nel kit vi sono le sabbiere in microfusione d’ottone molto belle da sostituire alle precedenti e le scalette di accesso in cabina di guida, anch’esse in microfusione.

Per inserire la scaletta ho praticato un foro da 0,5 mm sotto al longherone; tale intervento non impedisce la rotazione del carrello (va precisato che sul plastico del GFG le curve hanno raggio minimo di 650 mm e non ha dato problemi di circolabilità; in caso contrario si può adottare la soluzione usata da Roco ed Acme che hanno inserito la scaletta nel carrello).

Bisogna poi inserire i cavetti sulle boccole provenienti dall’ assortimento MdF, mentre i  3 Geu sulle boccole presenti sul lato sinistro sono ricambi Roco per il 656.

Gli occhielli per il rialzo della cassa invece provengono dall’ avanzo del montaggio della 402 Linea Model che mi sembravano più fedeli rispetto a quelli forniti nel kit.

Sono passato poi alla riverniciatura con i colori FS alla nitro ed ho applicato tutti gli aggiuntivi per completare il modello.

Il Rec maschio è MdF, quello femmina è l’originale Hornby mentre i corrimano, i tientibene, i supporti del cavo AT ed i pantografi sono sempre MdF.

Nel kit vengono ovviamente fornite le decals per completare sia la 056 che la 057, la decal della tartarughina, diversa da quella applicata sulle macchine di serie e che le targhe delle 2 macchine con quelle dei costruttori.

Logo tartaruga e targhe

Le cornicette dei vetri sono anch’esse fornite nel kit e mi sembrano molto realistiche, donando al muso l’aggressività tipica della macchina vera.

Infine, per dare al modello quell’aspetto di locomotiva che “lavora in testa ai treni” ho dato una leggera patina di nero nelle griglie per risaltarne la profondità e un po’ di sabbia mista a nero sui carrelli; sull’imperiale ho passato un po’ di nero e ruggine.

L’elaborazione del modello è terminata; è un’operazione che impegna al massimo un pomeriggio di lavoro, a meno che non si decida di riverniciare il tutto come ho fatto io; il lavoro a mio avviso risulta molto facile ed alla portata di tutti.

In testa al suo treno

 

Spero di non avervi annoiato con questa mia descrizione e rimango a disposizione per eventuali chiarimenti all’ indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Nicola Gambini